‘...Non si può restare alla finestra. Il volontariato e il movimento per il dialogo interreligioso cittadino devono dare un segnale importante, di presenza, di aiuto. È fondamentale esserci, ed esserci proprio ora...’
È da considerazioni come questa, rimbalzate tra i cellulari di molti esponenti religiosi piemontesi verso la metà di marzo, che prende le mosse l’iniziativa chiamata Solidarity.
Esserci, esserci insieme, tutti i gruppi religiosi disponibili ad agire insieme, esserci in sicurezza per i volontari coinvolti, capire cosa serve, dove, come, quando. E portarlo lì.
Si trattava di dare avvio ad una azione unitaria, che potesse essere segnale - magari anche piccolo - di una raggiunta maturità del movimento per il dialogo interreligioso in città e in Regione, segnando il passaggio dal semplice piano del dialogo a quello della cooperazione.
Un passo avanti indubbiamente significativo e con implicito il progetto di perdurare e ampliarsi sempre più, anche dopo la pandemia.
L’idea di Solidarity si è dunque concretizzata, nella seconda metà di marzo 2020, nel coinvolgimento in primis di una struttura organizzata e consolidata: l’ONLUS Progetto Leonardo, da vari anni protagonista dell’aiuto ai senza fissa dimora in città. Un gruppo forte, da tempo attivo, coordinato logisticamente con i Frati francescani, capace di rappresentare il nucleo portante dell’iniziativa, anche se per il momento in stand by forzato. Un gruppo già organizzato come nucleo intorno al quale aggregare le tante persone e risorse che andavano via via dandosi volontariamente disponibili. E poi, tutti insieme, passare all’azione.
La scelta di Progetto Leonardo ONLUS discendeva dall’individuazione dell’area di intervento di Solidarity: il sostegno alle fasce più deboli, quelle che la necessità del lockdown metteva in ulteriore difficoltà.
Contemporaneamente, si infittivano i contatti tra i gruppi religiosi e si delineava come altrettanto importante - quanto l’intervento stesso - lo scrupolo per la protezione dei volontari coinvolti.
Nel giro di pochi giorni, Solidarity ha preso quindi forme e genealogia precise, delineandosi come un programma di aiuto alimentare, dedicato alla fornitura di cibo alle persone senza fissa dimora che si trovano nei dormitori e per strada, e - secondo livello - come collettore di fondi per l’acquisto di preziosi presidi sanitari da destinare ai medici e agli infermieri delle strutture ospedaliere in difficoltà addirittura nel reperimento di protezioni di base.
La genealogia - come l’abbiamo definita - di Solidarity è presto detta: Solidarity è espressione di uno dei pochi contesti interreligiosi consolidati in Piemonte; nasce cioè dalla volontà e dall’iniziativa di vari partecipanti del movimento Noi siamo con voi - di cui è coordinatore l’ex assessore regionale Giampiero Leo .
Noi siamo con Voi è un gruppo costituito da esponenti di confessioni diverse, formatosi volontariamente a Torino cinque anni fa per testimoniare la solidarietà verso le vittime innocenti delle persecuzioni che si ammantano di giustificazioni pseudo religiose, e che nel tempo è diventato uno dei principali contesti del dialogo interreligioso in città e in Regione.
Di fronte alla pandemia, molti dei gruppi che animano Noi siamo con voi si sono aperti e proiettati in un impegno concreto di tipo nuovo, basato sulla collaborazione fraterna tra diverse tradizioni spirituali, organizzando volontari e promuovendo la raccolta fondi.
La responsabilità della conduzione organizzativa del programma è della nostra Associazione Interdependence, che condivide invece quella operativa con Progetto Leonardo ONLUS, coordinato come sempre da Tina Iezza
Insieme alla Croce Rossa di Torino, è stata individuata in città una situazione di necessità che i volontari di Solidarity potevano andare ad aiutare e sostenere: proprio il dormitorio ospitato presso il Cottolengo, la storica sede del sostegno all’indigenza cittadina. Qui, ogni sera, centinaia di senza tetto potevano sì trovare ricovero, ma non la cena, che è stato concordato venisse fornita proprio dai volontari di Solidarity. Da quel momento una parte dei fondi reperiti è stata utilizzata per preparare centinaia di pasti, ad opera di decine di volontari. Ma fin da subito, Progetto Leonardo e Solidarity sono tornati nelle strade ad aiutare coloro che vi erano rimasti senza alcun aiuto, insieme alla Croce Rossa stessa e alla Comunità di Sant’Egidio.
Per rafforzare questa iniziativa, due tra i fondatori di Interdependence, don Ermis Segatti e Claudio Torrero (Banthe Dharmapala) hanno scritto, insieme ad un altro significativo esponente del movimento Noi siamo con voi, lo scrittore iracheno Younis Tawfik animatore del Centro italo-arabo Dar al Hikma di Torino, un Appello programmatico, che si può trovare e scaricare al fondo di questa pagina.
Come a fianco e di conseguenza al progetto Solidarity, l’associazione Interdependence ha dato vita anche ad una linea di ascolto e dialogo interreligioso, attiva su tutto il territorio nazionale, di cui si tratta in un articolo specifico, anch’esso nella sezione ‘iniziative’ di questo sito, a cui rimandiamo.
Una azione di sostegno spirituale a distanza, a cura di figure religiose di diversa tradizione, che vuole rispondere ad un altro tipo di esigenza che questi tempi hanno fatto emergere: il desiderio di approfondire, di meditare insieme sul senso della vita e delle cose, il desiderio di confrontarsi e confortarsi.
Chi vuole contribuire al Progetto Solidarity, può farlo facendo un versamento sul conto intestato a Progetto Leonardo Onlus, all’ IBAN: IT98R0200801152000100191725
nella causale scrivendo: “SOLIDARITY: emergenza coronavirus”.
Di quel che verrà dato sarà fornito puntuale riscontro e sarà deducibile.