L’uomo della Sindone, oggi

Saranno per tutti indimenticabili le immagini di Papa Francesco che celebra nella Piazza San Pietro vuota. E ci dicono come, nelle circostanze che viviamo, con scelte solo all’apparenza dimesse, la Chiesa Cattolica abbia lanciato messaggi assai potenti. Segnalando inequivocabilmente che quello che viviamo non è un evento solo sanitario, o economico e geopolitico, ma anche propriamente spirituale.

In questa luce va inteso ciò che è avvenuto a Torino il sabato di Pasqua: l’ostensione straordinaria della Sacra Sindone. La reliquia più importante della Cattolicità, custodita nella cappella annessa al Duomo e al tempo stesso incastonata nella struttura di Palazzo Reale, in quanto a suo tempo proprietà dei Savoia, è stata per breve tempo esposta nelle modalità che oggi sono consentite: cioè sotto lo sguardo delle telecamere.

L’Arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, si è intrattenuto in preghiera al suo cospetto. Nell’immagine che compare sul lenzuolo, che la fede attribuisce al corpo di Cristo deposto dalla Croce, più che mai si riflette ciò che chiunque è chiamato a riconoscere: la condizione umana stessa, sfigurata dalle sofferenze che la storia ha saputo infliggerle.
Sia consentita una nota a margine. Questo sito, che ora esordiscono in una nuova veste, rivolgendosi a un contesto nazionale e in prospettiva internazionale, sono in primo luogo espressione di un percorso interreligioso che ha le sue radici in Torino. In una città molto particolare, che ha una fisionomia spirituale sua propria. È la città dei santi sociali, e per l’appunto della Sacra Sindone.
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