testatina

distanziat

Noi siamo con le vittime di Teheran

mausoleo di khomeiniNoi siamo con le vittime di Teheran, non meno che con quelle di Londra.

Se qualcuno ancora avesse avuto dubbi sul fatto che gli attentati in corso siano parte di una vera e propria strategia bellica, potrebbe senz’altro abbandonarli.

Dovrebbe poi esser chiaro che il conflitto non è tra Islam e Occidente, e neppure tra Sunniti e Sciiti, benché senz’altro nella coscienza di chi è coinvolto possa essere così vissuto. Ben altri interessi sono palesemente in gioco, e si servono di ogni cosa, tra cui anche la coscienza religiosa.

Quest’ultima è in ogni caso messa a dura prova. In particolare la religione islamica si trova di fronte al difficile compito di estirpare le radici di quel che dell’Islam è una mostruosa deformazione.

Bisogna anzitutto distinguere, nella comunicazione più diffusa, tra Islam e islamismo: cioè tra la religione e l’ideologia politica che a quella si richiama. Non che quest’ultima necessariamente inclini alla violenza, ma facilmente a rapporti strumentali: a usare e a farsi usare.

Tags: 33, 296

Stampa