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N° 69 - Vent'anni dalla fine di un impero - 24 novembre 2011

 



Se gli altri esseri sono separati da me, sarà legittima la mia indifferenza per la loro sorte; ma se essi sono inseparabili da me come io da loro, se la mia stessa identità è formata dal tessuto delle relazioni in cui sono coinvolto, allora ogni autentica cura verso me stesso coincide con l'agire responsabile nel contesto che mi comprende.


In questo numero

Newsletter n° 69, Giovedì 24 novembre 2011

Vent'anni dalla fine di un impero

Il silenzio rischia di accompagnare una ricorrenza storica su cui invece andrebbe aperta la riflessione. Nel dicembre di vent’anni fa giungeva a compimento, con lo scioglimento formale dell’Unione Sovietica, il processo storico che aveva avuto la sua svolta decisiva due anni prima, con la caduta del muro di Berlino.

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LOCANDINA

 

Sono le idee tenere a sopravvivere
Bianca Gaviglio

“Sono le idee tenere a sopravvivere ai concetti di ferro” V. Rozanov

Le persecuzioni che si prefiggono di eliminare idee sono destinate in partenza al fallimento. Si possono eliminare fisicamente le persone, ma non uccidere le loro idee, e nemmeno le loro vite. Le vite sono vive per definizione, i semi presenti in esse porteranno frutti e, fin troppo ovvio dirlo, solo i semi buoni producono frutti.

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Il segreto del potere ideologico
 
di Vladimir Zelinsky

L’ideologia è finita, ma non finisce mai. È come una maschera che ha aderito al volto dell'uomo. Stiamo uscendo dall'esperienza dell’idolatria moderna senza averla capita. Per questo val la pena riparlarne.

La caduta del muro di Berlino è diventata un'espressione simbolica, che ha significato tante speranze e tante illusioni. Ma almeno una speranza si è già realizzata: la liberazione dalla paura.

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