Lecito criticare un governo, pericoloso criminalizzare un popolo

lecito criticareCaro Direttore,

ho letto con stupore e angoscia l’articolo di Vito Mancuso I due volti del fanatismo religioso. Nazi-sionismo contro nazi-islamismo pubblicato ieri sul Suo giornale [la lettera è stata inviata in data 14 luglio].

L’angoscia nello sfogliare la gran parte dei quotidiani nazionali è per me ebreo italiano purtroppo un fatto ormai quasi giornaliero e crescente: si moltiplicano infatti e si alimentano l’un l’altro articoli che con pressappochismo e inquietante sottofondo antiebraico passano disinvoltamente dalla legittima critica al governo israeliano all’accusa aperta contro lo Stato di Israele in sé, alla requisitoria antisionista priva della benché minima conoscenza storica del sionismo, alla generica reprimenda nei confronti dei “sionisti” (cioè degli ebrei legati a Israele), all’invito sempre più esplicito rivolto alla minoranza ebraica affinché si dichiari ostile alla politica israeliana. Insomma, un’ondata pervasiva ed escludente che sfiora e spesso raggiunge l’antisemitismo di fatto. Tutto ciò mentre per la collettività come per le istituzioni è “virtuoso” ed è anzi “bon ton” condannare l’antisemitismo, e invece – per carità – sentirlo evocare di fronte a questo clima pesante è per tutti gli intellettuali benpensanti un’offesa mortale.

Il problema sollevato dall’articolo di Mancuso, però, mi pare se possibile ancora più grave, perché qui il discorso si sposta volutamente (e direi provocatoriamente) dal terreno politico a quello religioso.

Premessa chiarificatrice: anche a mio giudizio Itamar Ben Gvir e Bezalel Smotrich sono personaggi fanatici e pericolosi che andrebbero isolati e possibilmente allontanati da posizioni di vertice. Ma usare il loro fondamentalismo per insinuare che il loro ideale e il loro comportamento riflettono/realizzano una parte integrante dell’ebraismo biblico e storico rappresenta a mio giudizio una grave falsificazione, nonché un pericoloso strumento di istigazione all’odio.

L’interpretazione ebraica del testo biblico, anche nelle parti più crude – come certo ben sa il dotto teologo Vito Mancuso – non è mai solamente letterale. Alla traduzione del testo subentra l’interpretazione della Scrittura, a questa il commento talmudico (Mishnah e Ghemarah), a questo ancora le analisi e decrittazioni dei Rabbini nel corso dei secoli: così si è sviluppato e costruito l’ebraismo durante più di due millenni; ebraismo che non è dunque la parola biblica nuda e cruda nel suo significato immediato. Senza contare che non è ammissibile riferirsi al testo biblico prescindendo dal contesto storico in cui è inserito (nel Deuteronomio citato da Mancuso una congerie di popolazioni pagane e idolatre che facevano della violenza il loro pane quotidiano, sulle quali circa 1200 anni prima dell’era volgare il popolo ebraico tentava di affermare il concetto dell’unicità e intangibilità di Dio).

Tralasciare tutta questa trama complessa e secolare per scindere semplicisticamente l’ebraismo in elemento “buono” (l’aspetto spirituale) e in elemento “malvagio” (l’“israelismo” o nazionalismo, per Mancuso) significa diffondere una immagine scissa e falsa dell’ebraismo, mutuata da una visione marcioniana (questa sì “fake”).

Joseph Klausner aveva perfettamente ragione: l’ebraismo non è solo una religione, ma la cultura nazionale del popolo ebraico.

C’è in questo qualcosa di cui vergognarsi? Il concetto di nazione e di popolo applicato agli ebrei è forse disturbante per qualcuno? Perché agli occhi di Mancuso esso deve per forza evocare una violenza di tipo nazista?

In conclusione, mi pare che al noto teologo sfuggano alcuni aspetti significativi:

 - le violenze di Gaza non possono essere attribuite a uno solo dei due contendenti, come invece oggi quasi tutti i mass media fanno basandosi esclusivamente su fonti palestinesi; la presenza oppressiva di Hamas nei confronti dei propri connazionali, tendente all’accaparramento ricattatorio delle risorse, ha un peso rilevante sull' alto numero di vittime;

- a Gaza non sta avvenendo alcun sistematico sterminio da parte dell’esercito israeliano, ma è in corso una dura guerra di difesa volta a stabilire condizioni di sicurezza per la popolazione israeliana dopo il sanguinoso pogrom del 7 ottobre 2023 perpetrato da Hamas con inaudita violenza. Vito Mancuso sembra aver completamente dimenticato quell’inizio di pura ferocia, oggi cancellato da molti;

- tutto ciò non ha comunque niente a che fare con il messaggio biblico e la sua interpretazione negativa, come vuole invece farci credere il teologo, al quale mi pare sfugga il punto di vista assunto dalla Chiesa Cattolica da ben sessanta anni con il Concilio Vaticano II e l’enciclica Nostra aetate, che hanno portato il mondo cattolico a posizioni di apertura, comprensione, vicinanza, rispetto nei confronti del mondo ebraico. Atteggiamenti che Vito Mancuso pare invece rigettare completamente, per tornare a una condanna dell’ebraismo propria dell’età preconciliare.

Cordiali saluti

David Sorani

ebreo torinese, già docente di Storia e filosofia presso il liceo Classico Cavour di Torino.

Image

Chi desidera ricevere maggiori informazioni sulla nostra attività, può lasciare il proprio indirizzo di posta elettronica inserendo il proprio email qui sotto e cliccando su 'Iscriviti'.

Please fill the required field.