Dove stiamo andando?

Dove stiamo andando

Siamo entrati nella Pasqua ebraica e in quella cristiana. Poi inizierà il Ramadan islamico. Ci rammentano l’uscita dalla schiavitù e dalla morte e la purificazione attraverso cui rivolgersi a un senso più profondo delle cose.
È ormai un anno che il mondo intero è coinvolto da un evento oppressivo e inquietante e dalle trasformazioni sociali che ha innescato, nelle quali più che mai ci troviamo immersi. In questo clima si verificano eventi di portata non secondaria: dai modi sconcertanti in cui è avvenuto il cambio al vertice di quella che è tuttora la maggiore potenza del pianeta alla svolta nel governo italiano. Pare ormai evidente come le abituali categorie con cui si classificano gli eventi e i soggetti abbiano perso di validità. Viene da domandarsi: cosa sta accadendo, e dove stiamo andando?
È inevitabile cercare nei fatti la chiave della loro comprensione. Bisogna però a un certo punto cercarla soprattutto altrove, guardando alla storia da una prospettiva più ampia. Si può pensare che il vento del cambiamento di ogni assetto del pianeta stia soffiando in modo intenso, e sempre più velocemente l’umanità si allontani dalle condizioni conosciute nel passato: non dovrebbe stupire che il mondo, alla ricerca di un equilibrio, viva continui sussulti. Solo che finora sembravano interessare le periferie, mentre oggi investono le centrali stesse del potere.
Ancora oltre, occorre però guardare a come, in questo vortice, possano affiorare chiavi di lettura spirituali: accettando che la storia, con le sue inevitabili e spesso crudeli dinamiche di potere, non abbia in se stessa più di tanto il suo senso. Ci prendiamo la responsabilità di dire che la visione della fraternità universale tra gli uomini e dell’interdipendenza di ogni aspetto della vita del pianeta sia ciò che oggi deve guidarci, potendo attingere alle radici di ogni tradizione e cultura. Prescindendo da ciò, tutto appare frammentario e confuso.

Segnaliamo in questo aggiornamento del sito innanzitutto due documenti che testimoniano dello scontro in atto nella Chiesa Cattolica sul pontificato di Papa Francesco: la registrazione audio di un incontro con Ermis Segatti di qualche anno fa, che non ha tuttavia perduto di attualità, e il video di un confronto tra Massimo Borghesi e Miguel Gotor. Poi invece, in forma tradizionalmente scritta, un nuovo contributo a una grande anticipatrice dell’idea di una fratellanza umana, cioè Chiara Lubich, tratto da un libro di Maria Letizia Viarengo. E inoltre, a un anno dalla scomparsa, una inedita lettura, da parte di Bhante Dharmapala, del pensiero di Emanuele Severino. La verità che da quel pensiero emerge, che il suo autore ha considerato inaudita, in che rapporto si trova col nucleo più profondo delle tradizioni religiose?
Da parte di Alessandro Croce abbiamo poi un confronto con un autore tanto importante quanto controverso come René Guénon, nel settantesimo anniversario della scomparsa, per le implicazioni che può avere rispetto al dialogo interreligioso. E infine un contributo di Domenico Kogen Curtotti al filone a cui ci siamo proposti di lavorare: quello di una teologia dell’interdipendenza.

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