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Dio celebra il Natale

presepeUn giorno Dio chiamò l'Arcangelo Gabriele e gli disse: “Gabriele, voglio affidarti un'importante missione, ma prima devi andare sul Mare del Nord a vedere cosa sta succedendo”.

L'Angelo andò e vide una tartaruga venir fuori dal mare, scavare nella sabbia, deporre le uova e seppellirle, per ritornare infine al mare. Più in là vide nella sabbia tante piccole tartarughe uscire dalle uova per correre verso il mare. Ma alcuni serpenti si avventavano su di loro e nessuna riusciva a raggiungere il mare. L'Arcangelo restò inorridito.

Quando ritornò da Dio, si sentì chiedere: “Gabriele, hai visto cosa è successo alle tartarughe?”

 “Sì”, rispose, “è orribile!” Allora Dio proseguì: “Lo stesso sta accadendo agli esseri umani. Io sono come quella tartaruga: esco dal mio infinito mare e depongo le uova sulla spiaggia di questo mondo. Ogni bambino che nasce è come una piccola tartaruga, che esce dalla sabbia e cerca di raggiungere me, il mare. Sulla via, però, ci sono predatori che le impediscono di raggiungermi. Io manifesto ciascun bambino, affinché venga alla luce secondo l'ordine dell'eternità, ma non può realizzare il suo destino se viene indirizzato al divenire. Coloro che dovrebbero aiutare i figli a raggiungere la Verità a cui sono chiamati, diventano invece come i predatori, che se li portano via. Quando Maria acconsentì alla mia chiamata e partorì mio figlio, allora celebrai il Natale. Desideravo che lei fosse di modello per ogni genitore, e che ogni nascita fosse un Natale; purtroppo ho concepito miliardi di volte, ma solo in rari casi ho partorito. Davvero pochi figli raggiungono il mio oceano infinito: la maggior parte è rapita durante il cammino”.

Allora l'Angelo chiese: “Chi sono quei serpenti predatori?” “Sono i loro stessi genitori” rispose Dio, “e poi re, profeti, saggi e uomini d'affari. Dovevano essere genitori adottivi per i miei figli, ma se ne sono appropriati come fossero cosa loro, come un affittuario che si appropria della terra del suo padrone. Mi hanno sottratto i figli per dare a se stessi una continuità, come uccelli che rubano i semi caduti nella terra. Ma io continuo a voler celebrare ogni nascita come un Natale. Perciò ti invierò sulla terra a richiamare tutti, affinché rinuncino alla via dell'ignoranza diventando spiritualmente vergini: così potranno collaborare al mio progetto consentendo la nascita dei miei figli”.

 

In un piccolo villaggio vivevano Anna e Giovanni, una coppia appena sposata. Un giorno, mentre stavano pregando, l'Arcangelo Gabriele apparve loro dicendo: “Ave, Anna e Giovanni, pieni di grazia, il Signore è con voi!” Essi si stupirono nel  sentire quello strano saluto e nel vedere le sembianze, per lo più invisibili, di un angelo. Giovanni gli chiese: “Chi sei, Signore, e cosa significa quel saluto?” Rispose l'Angelo: “Sono l'Arcangelo Gabriele e servo alla presenza di Dio. Egli mi ha inviato perché vi portassi un messaggio: Dio vuole che diventiate genitori vergini, esempio per tutti i genitori”. “Signore”, rispose Anna, “come è possibile? Noi siamo sposati, e io sono al sesto mese di gravidanza. Come potremmo diventare genitori vergini?” Ma l'Angelo riprese: “Anna, Giovanni, non si tratta di verginità fisica. I genitori diventano vergini quando comprendono che i loro figli sono figli di Dio che nascono attraverso loro; quando rinunciano ad appropriarsene e li scelgono per l'eternità; quando li accolgono nella loro unicità, in quanto manifestazioni di Dio; quando li accudiscono come genitori adottivi, come custodi dei figli di Dio. Dio vuole che voi testimoniate questa verità, che siate esempio per l'umanità intera”.

Anna e Giovanni risposero: “Siamo i servi del Signore, sia fatta in noi la volontà di Dio”. E l'Angelo li lasciò.

 

Un giorno il re Erode sedeva nel giardino del suo palazzo, inebriandosi della bellezza dei fiori, quando all'improvviso sentì una voce: “Ave, re Erode, pieno di grazia. Il Signore è con te. Benedetto sei tu, fra tutti i re!” Erode restò sorpreso, chiedendosi cosa significasse quel saluto. Poteva solo percepire un’entità invisibile. Allora disse: “Chi sei, Signore, e cosa significa quel saluto?” La voce rispose: “Sono l'Arcangelo Gabriele e servo alla presenza di Dio. Egli mi ha inviato per annunciarti la buona novella: vuole che tu divenga un re vergine”. Erode fu ancora più stupito e disse: “O mio Signore, davvero non comprendo ciò che dici. Sono un uomo sposato e ho figli: cosa mai significa essere un re vergine?” E l'Angelo rispose: “O re, non si tratta di verginità fisica, ma della tua disposizione interiore. Un re diviene vergine quando rinuncia al suo desiderio di potere, facendo la volontà di Dio e servendo il popolo. Quando accoglie ogni nuova vita per l’eternità, egli diviene vergine. Fino ad ora, tu hai desiderato dare continuità al tuo potere, e anche i tuoi figli li hai scelti a questo scopo. Ma in questo modo li hai uccisi psicologicamente prima ancora di vederli nascere: un re che agisce così sarà ricordato come un assassino di innocenti. Un tale re vivrà costantemente nell’insicurezza e nella paura, e non esiterà a usare la violenza per eliminare tutti quanti possano minacciare il suo potere. Bene, Dio vuole che tu divenga un re vergine, rinunciando al tuo desiderio di potere, scegliendo i figli per Dio e per l'eternità. Dio vuole che tu accolga ogni figlio o figlia come manifestazione unica di Dio: in tal modo diventerai modello per tutti i re, le regine e i governanti futuri”.

Re Erode rispose: “Sono il servo del Signore, sia fatta in me la volontà di Dio”. E l'Angelo lo lasciò.

 

Giovanni faceva parte di una comunità religiosa. Si stava preparando per la venuta del Regno di Dio. Un giorno, mentre da solo pregava, udì una voce: “ Ave, Giovanni, pieno di grazia. Il Signore è con te. Benedetto sei tu tra gli uomini!” In preda allo stupore, guardò nella direzione da cui proveniva la voce, ma non vide nulla se non una luce. “Chi sei, Signore?” chiese Giovanni “Cosa significa quel tuo saluto?” La voce rispose: “Sono l'Arcangelo Gabriele e servo alla presenza di Dio. Egli mi ha inviato a te con un messaggio: Dio vuole che tu sia un profeta vergine, esempio per tutti gli altri”. Allora Giovanni chiese: “O Signore, cosa vuoi dire? So che Dio chiama alcuni affinché divengano profeti, ma non capisco la verginità di cui parli. Forse Dio vuole che io resti celibe, che non mi sposi?” L'Angelo rispose: “Giovanni, non si tratta di questo. Un profeta diventa vergine se prepara la via alla verità interiore, se non impone agli altri regole di vita che essi debbano solo riprodurre, ma piuttosto li aiuta a scoprire la verità che è all'interno di ciascuno. Quando un profeta prepara la nascita di Dio, la nascita dell'eternità nell’animo umano, egli diventa vergine. Diventa vergine se promuove l'evoluzione spirituale della coscienza umana, affinché sfoci nell'unità con Dio. Finora, i profeti hanno tracciato regole di vita assolute, chiamando le persone a seguirle con assoluta fedeltà, e a garantirne la continuità nel tempo. Questo è servito, ma ora è d'ostacolo per la crescita spirituale, poiché non permette di realizzare il destino finale dell'unità con Dio. Perciò Dio vuole che tu divenga un profeta vergine, che prepari la via alla nascita dell'eternità, alla nascita di Dio”.

Giovanni rispose: “Sono il servo del Signore, sia fatta in me la volontà di Dio”. E l’Angelo lo lasciò.

 

C'erano una volta tre filosofi. Ognuno di loro aveva un proprio sistema di pensiero e molti erano diventati loro discepoli. Un giorno, i tre si ritrovarono per discutere delle loro teorie. All'improvviso udirono una voce: “Ave, o sapienti, il Signore è con voi. Benedetti siete voi tra tutti i filosofi!” I tre rimasero stupiti e uno di loro chiese: “Chi sei, Signore, e cosa significa quel saluto?” La voce rispose: “ Sono l'Arcangelo Gabriele. Dio mi ha mandato a voi con un messaggio: Egli vuole che siate filosofi vergini, modello per tutti i filosofi”.  Allora il secondo filosofo chiese: “O mio Signore, cosa significa essere un filosofo vergine? Noi siamo tutti sposati e abbiamo figli”. Ma l'Angelo continuò: “O sapienti, non si tratta di verginità fisica, ma della vostra disposizione interiore. Un filosofo vergine è colui che sa che la Verità non può essere racchiusa in un sistema, perché questo la ucciderebbe. La Verità è una terra senza strada. Perciò egli non sarà interessato a diffondere il suo pensiero, ma a indirizzare gli altri alla Verità. Non avrà discepoli, ma solo amici. Ogni essere umano è manifestazione unica di Dio, chiamato a vivere una vita originale e creativa. In tal modo, ogni individuo avrà in sé il potenziale per affermare: “Io sono la Via, la Verità e la Vita”. Ogni filosofia servirà semplicemente come aiuto al fine di realizzare ciò. Dio vuole che siate esempio per tutti i filosofi del mondo”.

Il terzo filosofo rispose, a nome anche degli altri: “Noi siamo i servi del Signore, sia fatta in noi la volontà di Dio”. E l'Angelo li lasciò.

 

Mattia era un imprenditore. I suoi affari prosperavano ed era diventato ricco. Una sera sedeva nel suo negozio, quando all'improvviso udì una voce: “Ave, Mattia, pieno di grazia, il Signore è con te!” L'uomo rimase stupito e guardò nella direzione da cui proveniva la voce, ma non vide altro che luce. Poi chiese: “Chi sei, Signore? Cosa significa questo tuo saluto? La voce rispose: “Sono l'Arcangelo Gabriele e servo alla presenza di Dio. Egli mi ha inviato a te con un messaggio: vuole che tu sia un uomo d'affari vergine, un modello per tutti gli imprenditori del mondo”. “O mio Signore” replicò Mattia “sono un uomo sposato. Ho figli. Come potrei essere vergine?” Ma l'Angelo rispose: “Mattia, non si tratta di verginità fisica, ma della tua disposizione interiore: della tua verginità spirituale. Un uomo d'affari diventa una persona vergine quando non usa gli altri come strumenti per ottenere profitto; quando in essi vede Dio. Nel mondo c'è così tanta disuguaglianza, ingiustizia, povertà e violenza economica; ora Dio vuole che tu rinunci a questo stile di vita, per diventare un uomo d'affari vergine e contribuire all'uguaglianza, alla giustizia, allo sradicamento della povertà e alla pace economica. Egli vuole che tu sia esempio per tutti gli imprenditori del mondo”.

Mattia rispose: “Sono il servo del Signore, sia fatta in me la volontà di Dio”. E l'Angelo lo lasciò.

 

Passati tre mesi. Mentre Anna e Giovanni erano a Betlemme per il censimento, Anna iniziò il travaglio. La locanda dove stavano era sovraffollata, perciò la ragazza venne portata in una stalla, per avere un po' di riservatezza, e là diede alla luce due gemelli: una femmina e un maschio. Furono avvolti in fasce e deposti nella mangiatoia. All'improvviso, una fulgida stella apparve nel cielo e i suoi raggi accarezzarono il ricovero della famiglia. Per tutto il mondo si sparse la voce che un grande personaggio era nato.

Anna e Giovanni portarono i figli al loro villaggio natio, Nazareth. La luce della stella li seguiva e splendeva sulla loro casa. Parenti e amici della coppia si riunirono attorno a loro, chiedenso: “Che nome darete ai vostri meravigliosi bambini?” Anna e Giovanni dissero: “Noi abbiamo capito che la vita non è nostra ma appartiene a Dio, e anche i figli non ci appartengono: sono figli di Dio. Solo Dio è Vita. Noi siamo i genitori adottivi dei figli di Dio: perciò questi bambini saranno chiamati Figlia di Dio e Figlio di Dio”. Tutti i presenti rimasero stupiti da quelle parole e glorificarono Dio.

Poi Anna e Giovanni si inginocchiarono davanti ai bambini e dissero: “Figli, voi siete nati per manifestare l'eternità. Noi rinunciamo a ogni nostro personale desiderio e ambizione: saremo al vostro servizio per aiutarvi a scoprire la vostra originaria vocazione e la vostra meta ultima”. Detto questo, lavarono i piedi ai bambini, come segno del loro impegno. Poi offrirono loro ornamenti e doni.

Tutti coloro che erano stati visitati dall'Arcangelo avevano visto la stella in cielo, comprendendo che si era compiuto un evento straordinario; si erano perciò messi in viaggio per fare visita ai bambini.

Re Erode arrivò con la sua famiglia, si inginocchiò davanti a loro e disse: “Miei cari, voi siete manifestazioni originali di Dio, venuti al mondo per manifestare l'eternità. Rinuncio a ogni mia ambizione su di voi. Non vi userò in nessun modo, ma io e i miei figli saremo al vostro servizio, per aiutarvi a scoprire la vostra unicità e la vostra meta ultima”. Così anch’egli lavò i piedi ai bambini, come segno del suo impegno, e offrì loro in dono due piccoli scettri d'oro.

Venne poi Giovanni, il profeta, con i suoi compagni; si inginocchiò e disse: “Miei cari, voi siete manifestazioni originali di Dio, nati per manifestare l'eternità. Ogni regola di condotta non sarà che al vostro servizio, per aiutarvi a scoprire la vostra unicità e la vostra meta ultima”. Poi lavò i piedi ai bambini, come segno del proprio impegno, e offrì loro in dono la Regola di condotta.

I tre filosofi giunsero coi loro libri della conoscenza. Si inginocchiarono e dissero: “Cari bambini, voi siete manifestazioni originali di Dio, nati per manifestare l'eternità. La nostra dottrina non sarà un sistema da seguire, ma solo un aiuto per scoprire la saggezza che è già scritta nei vostri cuori”. Lavarono i piedi ai bambini, come segno del loro impegno, e offrirono loro in dono i libri che avevano portato.

Mattia, l'uomo d'affari, arrivò coi suoi assistenti. Anch'egli si inginocchiò e disse: “Miei cari, voi siete manifestazioni originali di Dio, nati per manifestare l'eternità. Non vi userò come strumenti per arricchirmi, ma sarò al vostro servizio, per aiutarvi a realizzare la vostra unicità e la vostra meta ultima”. Poi lavò i piedi ai bambini, come segno del suo impegno, e offrì loro in dono frutta e scorte di grano.

Tutti quelli che erano venuti a visitare i bambini versarono acqua sui loro piedi come segno di rispetto per la loro unicità, e del loro impegno nell'aiutarli a realizzare la loro originale vocazione.

In quel tempo, in quella stessa città, vi erano dei pastori a guardia delle loro greggi. All'improvviso, apparve loro un Angelo del Signore che disse: “Non temete, vi porto la buona novella di una grande gioia. Oggi Dio è diventato padre e madre. Dio celebra il Natale, grazie a due genitori vergini che hanno collaborato a realizzare il Suo progetto, dando alla luce due bambini divini, femmina e maschio. Tutti i grandi personaggi sono venuti ad accoglierli e a rendergli omaggio. Vedete quella stella che è apparsa in cielo: la sua luce potente si è fermata sulla casa dove sono i bambini. Seguite la sua luce e arriverete alla casa, dove c'è festa, con cavalli e carri tutto attorno. All'interno troverete i due bambini appena nati, avvolti in fasce su un tavolo.

I pastori gioirono profondamente e accorsero alla casa, seguendo le indicazioni dell'Angelo. Là trovarono i bambini, e furono sopraffatti dall'emozione nel vedere che erano presenti il re, il profeta, i filosofi, l’uomo d'affari e molti altri. Si inginocchiarono alla presenza dei bambini e dissero: “Figli, voi siete manifestazioni originali di Dio, nati per manifestare l'eternità. Noi saremo al vostro servizio, per aiutarvi a realizzare la vostra chiamata”. Poi anch'essi lavarono i piedi ai bambini, come segno del loro impegno, e offrirono in dono latte di pecora.

Ricolmi di Spirito Santo, si rivolsero ad Anna e Giovanni e dissero:

Benedetti siete voi, Anna e Giovanni, e benedetti i vostri figli!

Benedetti siete voi, perché avete avuto fede nella chiamata di Dio!

Benedetti siete voi, perché siete diventati esempio per tutti i genitori!

Voi avete dato inizio a un nuovo cielo e a una nuova terra!

I vostri figli sono i primi frutti di questa nuova era!

Che l’ albero della vita non cessi mai di dare frutti!

Questi figli abbatteranno tutte le barriere!

Daranno vita a un unico Dio, a un’unica creazione, a un unico genere umano!

Libereranno le genti dai loro pesi e le renderanno libere!

Dichiareranno la dignità degli esseri umani al di sopra di ogni istituzione!

Porteranno unità e pace nel mondo!

Stabiliranno il Regno di Dio sulla terra!

All'improvviso un coro di angeli apparve nel cielo cantando:

Gloria a Dio, che ha manifestato la creazione!

Gloria a Dio, che è presente in ogni atomo della creazione!

Gloria a Dio, che dimora nel cuore degli esseri umani!

Gloria a Dio, misericordioso e compassionevole, che ama d' incondizionato amore!

Gloria a Dio, che libera dal peccato e dall’ignoranza!

Gloria a Dio, che dona la pace!

Gloria a Dio, che è entrato in questo mondo per amore della creazione!

E Pace a coloro che vivono secondo la Sua volontà.

Dio richiamò l’Arcangelo Gabriele e gli disse: “Gabriele, vai sul Mare del Nord e osserva cosa sta accadendo.” L'Arcangelo andò e vide. Una tartaruga stava uscendo dal mare e, scavata una buca nella sabbia, depositò le uova e se ne ritornò nell’acqua. Dopo qualche tempo, le piccole tartarughe appena nate cominciarono a uscire dalla sabbia e a correre verso il mare. Tutt’un tratto, apparvero dei serpenti che formarono una sorta di barriera lungo il percorso, in modo che le piccole tartarughe potessero arrivare al mare. E tutte lo raggiunsero. Nel vedere ciò, l'Arcangelo fu pieno di gioia. Quando ritornò da Dio, disse: “Ho buone notizie! Tutte le tartarughe stanno raggiungendo il mare. I predatori sono diventati protettori: sono, ora, datori di vita. Grazie a quanti hanno consacrato la loro verginità!” 

Dio disse:

Oggi è un giorno di grande gioia!

Oggi è il giorno della salvezza!

Oggi è il giorno in cui ho partorito i bambini!

Oggi  è il giorno in cui  sono diventato di nuovo padre e madre!

Oggi hanno inizio un cielo nuovo e una terra nuova!

Ora celebriamo il Natale!

Che questa celebrazione non abbia mai fine! 

 

Grande era la festa in cielo. Le schiere celesti cantavano:

Gloria di Dio sono gli esseri umani diventati vergini!

Gloria di Dio  sono gli esseri umani diventati figli di Dio!

Gloria di Dio sono gli esseri umani che vedono Dio ovunque e in ciascuno!

Gloria di Dio sono gli  esseri umani che manifestano l’eternità nel tempo!

Gloria di Dio sono gli esseri umani che dispiegano la Vita!

Gloria di Dio sono  gli esseri umani che manifestano Dio!

Gloria di Dio  sono gli esseri umani che manifestano l’Amore!

Amen! Amen! Amen!

Shantivanam (Saccidananda), 11 novembre 2013, festa di San Martino

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