Noi siamo con le vittime di Christchurch
Noi siamo con le vittime di Christchurch.
Negli scorsi anni abbiamo avuto sanguinosi attentati i cui autori dichiaravano di rifarsi all’Islam e di combattere una società contraria ai principi religiosi. Ora invece altre vittime, questa volta musulmani in preghiera, uccisi in due moschee da attentatori che affermano di combattere l’Islam e in genere la sostituzione, attraverso gli immigrati, della popolazione bianca. Due facce di una stessa follia. Brandelli di ideologia di facile consumo in rapida circolazione sulla rete, adatti a suscitare l’odio di giovani disperati.
Il mondo in cui viviamo è un enigma per tutti. Elementi diversi coesistono, talora in contrasto tra loro. Diffuse e spesso giustificate sono le ragioni di scontento. In ogni caso, piaccia o meno, le etnie, le culture e le religioni si mescolano sempre più, erodendo ogni facile certezza. Forte è la tentazione di chiavi di lettura semplificate, che dicano chiaramente cosa è da combattere. In qualche misura è comprensibile, ma i pericoli sono grandi.
Quello che nessuno potrà mai negare è che le vittime, tanto dei “soldati” dell’Isis quanto dei suprematisti bianchi, sono persone inermi, colpevoli soltanto di vivere le contraddizioni di questo nostro mondo. Il loro sangue innocente è l’unica semplice verità che ci sia data.